Il discorso del Presidente del Consiglio Mario Draghi alla presentazione del Portale Ugo La Malfa: “È stato uno dei padri del miracolo economico”.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto alla Camera in occasione della presentazione del Portale Ugo La Malfa e ha colto l’occasione per rendere omaggio a quello che ha definito come uno “dei principali costruttori della Repubblica“.
Di seguito il video dell’intervento del Presidente del Consiglio Mario Draghi.
Draghi alla presentazione del Portale Ugo La Malfa: “Uno dei principali costruttori della Repubblica e uno dei padri del miracolo economico”
“La Malfa è stato uno dei principali costruttori della Repubblica. Antifascista, la sua opposizione al Regime, come ricordava Claudia, gli costò un arresto e la degradazione militare, prima dell’espatrio in Svizzera. La Malfa portò i valori liberali e democratici del Partito d’Azione nel Comitato di liberazione nazionale e in una nuova casa, quella che fu la sua casa, il Partito Repubblicano Italiano. In politica estera agì da convinto atlantista ed europeista”, ha esordito il Presidente del Consiglio Mario Draghi.
Il premier ha poi ripercorso gli anni del miracolo economico ricordando alcune delle iniziative messe in campo da La Malfa.
“Nel dopoguerra, La Malfa è stato uno dei padri del miracolo economico. Ministro del Commercio Estero nel Governo De Gasperi, ha guidato la liberalizzazione degli scambi. Nel 1951, abbassò i dazi del 10% e aprì le frontiere al libero commercio, a fronte di accuse di voler distruggere l’economia italiana e di esporre l’industria alla concorrenza sregolata”.
Le riforme contro il non-governo
Dopo aver ripercorso l’attività e i risultati di La Malfa, Draghi si è soffermato sulla definizione di non-governo.
“L’alternativa è quella che La Malfa chiamò successivamente il non-governo. Una definizione fulminante, per sottolineare l’incapacità di affrontare i problemi, di dare continuità alla modernizzazione del Paese. Al non-governo va contrapposto il coraggio delle riforme economiche e sociali. Quel coraggio che lui sempre dimostrò, insieme ad una visione direi profondamente pessimista della politica, ma mai sfiduciata. Una visione, quella che Caffè chiamò la solitudine del riformatore, che non diminuì mai il suo entusiasmo riformatore. Un’azione paziente ma decisa, che eviti gli sterili drammi degli scontri ideologici, per dare all’Italia una prospettiva di sviluppo, coesione, convergenza“, ha aggiunto il Presidente del Consiglio Mario Draghi.